Contabilizzazione dell’acqua-
Per quanto riguarda il problema della contabilizzazione dell’acqua la Riforma in materia condominiale non ha previsto esplicitamente nulla in proposito.
Attualmente la base di ripartizione delle spese condominiali rimane l’articolo 1123 del codice civile. Il concetto è stato ribadito anche dalla Cassazione: ” In tema di condominio, fatta salva la diversa disciplina convenzionale, la ripartizione spese consumo acqua condominiale, in mancanza di contatori installati in ogni singola unità immobiliare, va effettuata, ai sensi dell’art. 1123 c.c., comma 1, in base ai valori millesimali delle singole proprietà, sicché è viziata, per intrinseca irragionevolezza, la delibera assembleare, assunta a maggioranza, che – adottato il diverso criterio di riparto per persona in base al numero di coloro che abitano stabilmente nell’unità immobiliare – esenti al contempo dalla contribuzione i condomini i cui appartamenti siano rimasti vuoti nel corso dell’anno.” (Cassazione Civile, Sezione Seconda del 01/08/2014, n. 17557).
Resta da dire, tuttavia, che il Legislatore ha tentato di affrontare nel corso degli anni il problema delle risorse idriche: a partire dalla Legge 5 gennaio 1994 n. 36, che prevedeva l’installazione di contatori in ogni singola unità abitativa; con il D.P.C.M. n. 62 del 4 marzo 1996, con il quale si ribadiva come “la ripartizione interna dei consumi deve essere organizzata, a cura e spese dell’utente, tramite l’installazione di singoli contatori per ciascuna unità abitativa”; per giungere al Decreto Legislativo n. 152 del 2006 (che ha abrogato la Legge 36) che all’articolo 146, a proposito del risparmio idrico, dispone che “entro un anno dalla data di entrata in vigore della parte terza del presente decreto, le Regioni, sentita l’Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti, nel rispetto dei principi della legislazione statale, adottano norme e misure volte a razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi e in particolare a … f) installare contatori per il consumo dell’acqua in ogni singola unità abitativa nonché contatori differenziati per le attività produttive e del settore terziario esercitate nel contesto urbano”.
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