Anapic presenta il progetto denominato Condominio sociale il 31 maggio in modalità webinar (dettagli nella locandina che potete consultare cliccando qui ). Il progetto presentato dalla presidente Lucia Rizzi, prevederà l’introduzione dell’avvocato Augusto Cirla e l’intervento del vice presidente del Consiglio regionale della Lombardia Carlo Borghetti.
I servizi offerti
Abbiamo assistito ad un cambiamento incredibile delle nostre abitudini quotidiane con l’arrivo della pandemia,quasi costretti a correre verso il futuro e la tecnologia più avanzata, per necessità o anche solo per sentirci più vicini , precisa la nota Anapic. Così dopo l’avvio della video assemblea nei condomìni , ci siamo ritrovati a rivalutare il nostro condominio e a coinvolgere gli amministratori. Per costruire una rete di soggetti e di servizi con un sistema interattivo ( una bacheca ) che da remoto consentirà di erogare servizi , monitorare gli accessi del condominio, rilevare cadute nelle parti comuni dello stabile, consentendo un servizio di pronto intervento, compreso il servizio salvavita dei Dae ( defibrillatori ).
I benefici per i condòmini
In pratica una rivoluzione che ci avvicina sempre più alla domotica, o meglio alla condomotica .Un servizio a 360 gradi per i condomìni, che potranno fruire di cure sanitarie a domicilio, di assistenza domiciliare per gli anziani, con la chiamata a domicilio del parrucchiere o della dog sitter, degli acquisti alimentari a km zero. Proposti a prezzo calmierato contro la crisi economica, servizio di pronto intervento idraulico, elettrico, idrico, tutto e altro ancora attraverso la bacheca interattiva posizionerà all’ingresso dei condomini.
«La figura dello psicologo potrebbe far sorridere, in ambito condominiale» aggiunge la presidente Rizzi in una nota ma è fondamentale per riequilibrare il disagio vissuto da giovani e anziani. Dopo la pandemia , per ritornare ad una normalità , ad un nuovo inizio. La figura dell’amministratore è sempre più importante per recuperare situazioni di unità sociale,interventi mirati non solo ai condòmini come singoli individui, ma al condominio inteso come unità sociale può aiutare il recupero di situazioni di reclusione e isolamento sociale, promuovendo così il ritorno degli individui all’interazione con il mondo esterno».
L’avvio da un condominio di Milano
Un altro aspetto positivo – precisa la presidente Rizzi – «è che la creazione di dinamiche di convivenza positiva tra i condòmini può portare dei benefici in termini di supporto dei condòmini e o inquilini più fragili. Inizieremo da un condominio di Milano e lo estenderemo anche alle case popolari , perché vi sia la medesima considerazione del condomino che abita nel privato e nel pubblico, affinchè non vi siano più disuguaglianze ma pari servizi e pari dignità con l’implemento di servizi e iniziative ricreative e culturali nelle zone più critiche delle nostre città . Il condominio può diventare un punto di supporto per tutto, anche per la medicina del territorio e la telemedicina».
Sono molti gli spunti in letteratura scientifica, si legge nella nota, che spingono verso la cura, la riabilitazione e il trattamento dei pazienti nel loro habitat domiciliare, per sfruttare appieno un ambiente che possa permettere loro un iter più favorevole verso il miglior stato di salute possibile. Sono stati identificati molteplici fattori positivi delle prestazioni domiciliari, tra cui sicuramente quelli economici, dato che un minor carico di lavoro sulle strutture ospedaliere si può tradurre in un risparmio per la collettività; inoltre, è fondamentale l’approccio psicologico dell’essere curati in un ambiente familiare e che tendenzialmente viene considerato sicuro.“«Sono entusiasta di partire con questo progetto perché il futuro è nelle nostre mani » conclude la presidente Rizzi «e noi siamo pronti a continuare il percorso innovativo che abbiamo intrapreso già da diversi anni ».