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Da un‘ultima analisi di un centro statistico si rileva una insoddisfazione estesa a livello nazionale nei confronti degli amministratori che viene smentita, invece, dai riscontri rilevati dall’osservatorio privilegiato dell’Anapic, l’associazione degli Amministratori di Condominioà
Le rilevazioni di Anapic, infatti, individuano l’amministratore di condominio come punto di riferimento in tema di emergenze e pronto intervento soprattutto legate agli ultimi eventi meteorologici che hanno creato numerosi disastri a livello condominiale, mettendo a dura prova l’amministratore che è intervenuto prontamente per mettere in sicurezza il condominio.
Sempre in relazione alla recente indagine elaborata da IPSOS, Milano si connoterebbe per essere la città con le più alte spese condominiali d’Italia, con un livello di litigiosità intercondominiale relativamente basso (ma relativamente alto con riguardo all’uso delle biciclette) e con alta percentuale di insoddisfazione da parte dei condomini nei confronti del proprio amministratore (più del 50% dei condomini sarebbe insoddisfatto).
La presidente nazionale di ANAPIC, Lucia Rizzi dal proprio osservatorio privilegiato, ritiene di poter aggiungere che le spese condominiali nel capoluogo meneghino sono effettivamente alte e sono causa ed effetto della risaputa situazione urbanistico – commerciale – immobiliare che, negli ultimi anni, ha reso Milano la città più cara d’Italia (forse avendo in mente una città per affaristi e turisti, più che per abitanti o – cronaca recente – studenti).
“Chiedere e recuperare le spese, in barba all’adagio per cui “ambasciator non porta pena” rende giocoforza “antipatico” e “sgradito” l’amministratore e parte della rilevata insoddisfazione è sicuramente da attribuirsi a questo fenomeno” aggiunge la presidente Rizzi in una nota.
“Va aggiunto che compito dell’amministratore è anche provvedere alla sicurezza del condominio: pensiamo alla prevenzione incendi, all’assicurazione (che, per inciso e anche alla luce dei recenti eventi atmosferici dovrebbe essere obbligatoria, per cui ANAPIC rinnova l’appello in tal senso), alla prevenzione infortuni, alla protezione contro i danni da maltempo che tanto risalto stanno avendo e si presume sempre più avranno negli anni a venire”.
“È velleitario credere che tutti questi interventi siano a costo zero, e l’amministratore che li propone, li esegue e sovente per legge deve eseguirli sotto la propria responsabilità, non viene accolto volentieri” prosegue la Rizzi.
“Altra parte dell’insoddisfazione registrata deve quindi ascriversi a questa causa.
D’altro canto, nel momento in cui il danno si verifica, è sempre all’amministratore che i condomini ricorrono lamentando inevitabilmente ritardi, laddove le decisioni inerenti alla manutenzione ordinaria e straordinaria vengono spesso “rimandati alla prossima assemblea” decidendosi tutt’al più interventi tampone o palliativi. Spesso, anzi, gli stessi condomini chiedono ristori in base a polizze obsolete, conservate per quieto vivere, per risparmiare sul premio a fronte di un immobile il cui valore è sottostimato”.
“Sotto questo profilo, tanti amministratori, in questa tempestosa estate – rileva la Rizzi – si sono spesi e si stanno spendendo per rimediare au gravissimi danni provocati dai fortunali;
In ultimo, a complicare la situazione, c’è un quadro normativo instabile che tra bonus sibillini e il cui assetto è radicalmente mutato in corso d’opera o fondi – come quelli del PNRR – che paiono apparire e scomparire con troppa facilità, non consente o rende molto difficili progetti di lungo periodo quali quelli che, tipicamente, interessano l’edilizia”.
“Ma, ancora una volta, la responsabilità, sebbene venga loro spesso attribuita, non è degli amministratori” conclude nella nota la presidente di Anapic.