Autoclave in condominio

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Installazione autoclave per  regolarizzare il flusso d’acqua  nel condominio:

Qualora in un condominio si presentasse  un problema di flusso d’acqua insufficiente o di potenza inferiore alla norma, i condomini potranno decidere in assemblea l’installazione dell’autoclave o dell’elettropompa, per consentire al flusso d’acqua di raggiungere regolarmente tutti gli immobili, in particolare quelli situati ai piani superiori dello stabile. L’installazione dell’autoclave non rientra nell’ambito delle innovazioni, ma è comunque un intervento necessario per la fruibilità da parte di tutti i condomini.

 L’art. 1136 comma 3 c.c. stabilisce la possibilità di deliberare  in seconda convocazione con la maggioranza dei partecipanti all’assemblea, che corrisponda ad un terzo dei millesimi di proprietà.

 L’utilizzazione dell’acqua corrente in un edificio costituisce un servizio primario,pertanto,  l’assemblea sollecitata dai condomini che lamentino un servizio insufficiente , potrà ricorrere all’autorità giudiziaria chiedendo l’emissione di un provvedimento d’urgenza ai sensi dell’art. 700 c.p.c nel caso in cui non si riesca a deliberare per l’installazione.

Le spese di installazione dell’autoclave comune, le spese  per la manutenzione e pulizia del serbatoio ed il pressostato, (elemento per il  corretto funzionamento dell’impianto) sono a carico di tutti i condomini(compresi quelli dei piani inferiori)in base ai millesimi di proprietà.

L’installazione di un’autoclave potrebbe generare immissioni rumorose e discontinue per i meccanismi di partenza e fermata ad intermittenza del flusso d’acqua, opportuno  nel caso specifico,  mettere in atto tutti gli accorgimenti e individuare il luogo adatto per l’installazione  al fine di evitare situazioni conflittuali in condominio .

L’art. 1102 c.c.  prevede che un solo condomino può installare un’autoclave  autonoma a patto che l’intervento non comporti una diminuzione dell’acqua per gli altri condomini.

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