Per un salto di qualità nell’ambito della tutela della salute dei condomini

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Condominio Cardioprotetto: un progetto Anapic

 

Si chiama “Condominio Cardioprotetto”: è l’ultimo – in ordine di tempo – progetto di Anapic, nella direzione di una “evoluzione” contemporanea dell’idea stessa di condominio…

Inteso non più come aggregazione casuale di persone, che – annoiatissime – vengono convocate una volta all’anno almeno, per deliberare sulle spese, passate e future, dello stabile in cui risiedono…

Magari anche solo per portare all’attenzione di chi ci vive le magagne e le carenze, tipiche di ogni condominio: dai rumori/odori molesti, agli intonaci nelle parti comuni che si staccano; dall’uso del cortile condominiale, alla sicurezza dello stabile, in tempi di insicurezza e malcostume.

A far dimenticare tutto questo, una presentazione “importante”, il 9 novembre scorso, nella Sala Consigliare Municipio 4 di Milano, con il saluto della presidente Anapic, Lucia  Rizzi, supportata da Giorgio Celestino,  assessore Cultura e sicurezza Municipio 4, e dal suo presidente, Paolo Guido Bassi.

Dopo un breve saluto di Alan Rizzi, direttore della rivista Anapic, l’onorevole Marco Osnato, supportato dal responsabile dell’Associazione 60mila vite da salvare, ha ribadito il suo impegno – presso le varie realtà condominiali milanesi e lombarde e persino nazionali – per la difesa della salute dei tanti i cittadini che, in un anno, si sarebbero potuti salvare installando in ogni condominio (sopra i venti condomini) un “defibrillatore”: si tratta infatti, come hanno ben spiegato tutti i relatori, di uno strumento indispensabile, semplice da usare dopo un breve corso, per tutelare la salute dei condomini (ma non solo!), colpiti da problematiche di tipo cardiocircolatorio.

Infine il contributo dell’avvocato Augusto Cirla e del dottor  Giacomo  Rota, sui rischi connessi di responsabilità omissive in ambito condominiale.

Un importante progetto, insomma, come ribadito da molti degli intervenuti, che – presentato prossimamente in altre sedi municipali e persino in Parlamento come proposta di legge – aiuterebbe a modernizzare l’idea stessa di Condominio, nella direzione di una sempre maggiore responsabilità, non solo degli amministratori manager, ma degli stessi condomini

 

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